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© Casalbore alta irpinia (AV)
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Torre Normanna

Casalbore

 Posizione dominante sulla valle

del Miscano

Insediamenti di età preromana

Le testimonianze archeologiche più antiche nel territorio di Casalbore risalgono alla fase iniziale dell'Eneolitico: in particolare alla località Santa Maria dei Bossi sono state rinvenute diverse tombe ben arredate risalenti a un periodo compreso tra il 3 860 e il 3 360 a.C. (datazione al carbonio-14). Numerosi e svariati sono poi i reperti risalenti all'epoca sannitica, ossia dal VII fino alla fine del IV secolo a.C., periodo conclusivo delle guerre sannitiche. I materiali rinvenuti provengono sia dall'area delle necropoli, a nord, che dalle aree in prossimità dell'attuale centro abitato. Epoca romana È probabile che l'antico centro sannitico-irpino fosse stato distrutto già al tempo delle guerre puniche; il devastante passaggio di Annibale in tale settore del territorio irpino sono infatti espressamente riportate da Tito Livio. Quasi certamente l'insediamento, anche se spostatosi più a est, continuò però ad esistere anche dopo la conquista romana, favorito dal passaggio del tratturo Pescasseroli-Candela, percorso usato per le greggi per la transumanza,  che lo attraversa in pieno. Possiamo dunque ipotizzare che verso la fine dell'Impero romano e l'avvento del Cristianesimo tale pagus si sia chiamato casal(is) Albulus ("casale bianco"). Non è neppure da escludere un possibile collegamento con il pagus Albanus, uno dei 22 villaggi (pagi) appartenenti ai Liguri Bebiani, trapiantati nella non lontana valle del Tammaro nel 181 a.C.. La citazione più antica fino ad oggi conosciuta di risale al 452 d.C., ripresa dalla vecchia platea della chiesa di Santa Sofia di Benevento che in Casalbore possedeva dei beni (la chiesa di Santa Maria dei Bossi e alcune terre le quali vi rimarranno fino al XVIII secolo). In essa si dice Ecclesia sanctae Mariae in Casalis Albulo.  
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